RSA: dal 1° gennaio in vigore il sistema di “libera scelta” in Toscana



RSA: dal 1° gennaio in vigore il sistema di “libera scelta” in Toscana

1 Gennaio 2017

PUBBLICATO DA Gruppo La Villa

Grandi novità per il mondo delle Rsa: la Regione Toscana, con la Deliberazione della Giunta regionale 11 ottobre 2016 n. 995 pubblicata sul Bollettino Ufficiale 19 ottobre 2016 n. 42, ha approvato lo schema di accordo contrattuale relativo alla definizione dei rapporti giuridici ed economici tra soggetti pubblici e soggetti gestori delle strutture socio-sanitarie accreditate per anziani non autosufficienti.

L’accordo sostituirà gradualmente lo schema di convenzione approvato con la delibera di Consiglio regionale n.5 del 15 gennaio 1991 e sarà applicabile per quegli inserimenti residenziali che riguardano la non autosufficienza stabilizzata di tipologia base, sia definitivi che temporanei programmati o urgenti.

Con questo tassello fondamentale a partire da gennaio 2017 viene resa operativa la cosiddetta “libera scelta”, ovvero la possibilità per i cittadini di scegliere liberamente la struttura socio-sanitaria preferita.

Secondo tale delibera, i soggetti cui è stato determinato, da parte degli enti preposti, il percorso assistenziale e quindi disposto l’erogazione di una quota sanitaria, hanno il diritto di avvalersi del principio della libera scelta del luogo di cura e dell’operatore sanitario.

I destinatari delle prestazioni possono esercitare il diritto di scelta nell’ambito delle strutture e dei servizi accreditati e disponibili, anche attraverso titoli di acquisto, la cui erogazione è subordinata alla definizione di un progetto individuale di intervento nell’ambito del percorso assistenziale personalizzato.

 

Ma cosa cambia nello specifico?

Secondo quanto stabilito, attraverso il cosiddetto “titolo d’acquisto” – documento rilasciato dai servizi sociosanitari territoriali competenticon il quale viene riconosciuta al cittadino la necessità di cure assistenziali/ non autosufficienza e di conseguenza vengono indicati il corrispettivo sanitario (quota sanitaria) e sociale (quota sociale o alberghiera) destinato alla Residenza scelta dallo stesso – l’utente potrà ora scegliere la struttura che preferisce in modo assolutamente libero.

Tale novità ha reso necessario fissare una nuova quota sociale massima a carico degli utenti e dei Comuni (che intervengono nel caso in cui l’assistito versi in condizioni economiche tali da non poter sostenere questa spesa da solo), definita e approvata all’unanimità da Sindaci e soci nell’ultima riunione dell’assemblea della Società della Salute.

Secondo quanto deciso, l’SdS andrà a sottoscrivere con ogni singola RSA un accordo che stabilirà la quota sociale, sulla base della delibera n. 995 dell’11 ottobre 2016 della Regione Toscana, con importo massimo pari a euro 53,50.

Tale importo èquello su cui calcolare la compartecipazione a carico dei Comuni a copertura dei costi diretti del corrispettivo sociale (quota sociale), permettendo così di assicurare i servizi sufficienti ad ottenere l’accreditamento.
 

Le RSA che applicheranno una quota sociale maggiore rispetto a quella di zona dovranno darne valida motivazione (come possono essere l’offerta di pacchetti o di personale aggiuntivo) e specificare eventuali costi e copertura di ulteriori servizi rispetto agli standard previsti dall’accreditamento. Tali costi sono da considerarsi a totale carico del cittadino e dovranno essere riportati nella Carta dei Servizi e sul Portale regionale delle RSA. 

I gestori delle strutture autorizzate e accreditate che sottoscriveranno l’accordo di cui sopra dovranno inoltre aderire al portale web regionale delle RSA e saranno responsabili delle informazioni rese all’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana, che si occuperà della pubblicazione online delle stesse, di modo da offrire agli utenti tutte le informazioni utili per una scelta adeguata alle proprie esigenze.

Altra novità, per autorizzare nuove strutture, funzione di competenza comunale, adesso verrà richiesto anche il parere non vincolante della conferenza integrata dei Sindaci/Società della Salute della zona distretto di competenza.

Uno strumento utile

Da oggi i cittadini toscani hanno a disposizione sul sito web di Regione Toscana un portale, facilmente navigabile, che mostra le strutture residenziali per anziani non autosufficienti (RSA), autorizzate, accreditate e finanziate dal Sistema sanitario regionale.

Il portale, elemento indispensabile per l’attuazione del principio di libera scelta delle residenze sanitarie assistenziali, presenta le  399 residenze sul territorio toscano, i servizi che offrono e a quali costi.


La ricerca è facile: cliccando su un comune si apre la lista delle strutture presenti in quel comune e in quelli limitrofi. Le residenze “si mostrano” per mezzo di una piccola galleria di foto, i servizi principali sono rappresentati da semplici icone e vengono forniti indirizzi e recapiti, insieme a quelli delle zone distretto. Infine, un depliant stampabile riepiloga tutte le caratteristiche in modo dettagliato, distinguendo servizi gratuiti da quelli opzionali a pagamento.


Inoltre, un letto di colore verde o rosso, a seconda che vi siano o meno posti letto liberi, mostra la disponibilità per il modulo di base, quello per il quale viene applicato il principio della libera scelta. I cittadini già in possesso del “titolo di acquisto” possono quindi individuare la struttura rispondente alle loro esigenze, con posti letto disponibili e comunicarlo ai servizi territoriali competenti

 


Un piccolo ripasso: come si entra nelle RSA usufruendo dei posti finanziati


L’inserimento nelle Residenze sanitarie assistenziali avviene in casi di grave non autosufficienza per persone con più di 65 anni e quando è impossibile assistere a domicilio la persona non autosufficiente da parte della famiglia, o quando questa sia assente.

Il percorso è composto da 4 fasi: innanzi tutto la segnalazione del bisogno socio-assistenziale complesso al Punto Insieme, cui segue la valutazione complessiva del caso, sia sociale che sanitaria, da parte dell’Unità di valutazione multidimensionale distrettuale (UVM). Viene poi predisposto e condiviso con il cittadino un progetto personalizzato assistenziale (PAI) in cui sono indicati i bisogni socio-sanitari rilevati e il servizio che può essere erogato. Se il servizio è di tipo residenziale e la Zona Distretto competente comunica il diritto al titolo di acquisto, l’assistito e i suoi familiari hanno 10 giorni lavorativi di tempo per scegliere la struttura e informare Zona Distretto e RSA.

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