Farsi strada tra le molteplici soluzioni per affrontare con serenità l’età che passa, le necessità sempre crescenti di un anziano, o una situazione di infermità, non è facile. Spesso, infatti, ci si trova davanti a tante strade da percorrere e, ancora prima, da comprendere.
Cosa scegliere per una persona cara che non può, o non desidera più, vivere solo? Quali soluzioni esistono, soprattutto nel caso in cui le famiglie non possano occuparsi di un anziano, a livello caregiving (vuoi approfondire questo tema? Leggi questo articolo), o in caso di patologie invalidanti come Alzheimer, paralisi, o demenza senile? E per la disabilità? Facciamo un po’ di chiarezza quindi tra RSA e Casa di riposo, e RSD.
Che differenza c’è tra Casa di Riposo e Rsa?
Partiamo dalla “Casa di riposo” che è, con buona probabilità, il termine più comune e conosciuto: sotto questa definizione si ritrovano quelle strutture destinate ad anziani che sono, per lo più, autosufficienti o le cui capacità di “badare a sé stessi” – senza un intervento esterno – non sono minate da patologie degenerative e invalidanti.
Il focus, quindi, di queste strutture, riguarda la necessità, da parte degli ospiti, di ottenere assistenza quotidiana più basilare, e ricreativa. Ecco perché la casa di riposo è conosciuta anche come “casa soggiorno”, “pensionato”, “albergo” o “casa vacanza” e può ospitare over 65 sia per un periodo, che in maniera definitiva, rivolgendosi soprattutto a chi non vuole più restare solo, o a carico della famiglia.
Proprio per questa natura poco “sanitaria”, nelle Case di Riposo è garantita l’assistenza tutelare e infermieristica e la somministrazione dei farmaci, ma non quella medica; inoltre, queste strutture sono caratterizzate dall’aspetto di socializzazione con programmi ricreativi molto ricchi, e anche a livello strutturale si presentano diverse dalle Rsa, con prevalenza di ambienti adibiti alle attività ludiche e di compagnia.