“Un tesoro di nonno”: il progetto della RSA Leopardi di Milano


“Un tesoro di nonno”: il progetto della RSA Leopardi di Milano

“Un tesoro di nonno”: il progetto della RSA Leopardi di Milano

20 Giugno 2017

PUBBLICATO DA Gruppo La Villa

Il valore degli anziani è un elemento inscindibile della nostra attività: essi sono la nostra memoria storica, le nostre radici, soprattutto familiari, e un grande riferimento affettivo, di cui occuparsi con immensa cura e amore.

Da questi principi, per l’appunto, abbiamo deciso di dare vita al progetto “Un tesoro di nonno”, presso la struttura Rsa Leopardi, a Villastanza di Parabiago, vicino Milano.

Cos’è “Un Tesoro di Nonno”?

Nel corso di alcuni mesi circa 10 anziani ospiti della RSA Leopardi hanno raccontato le loro esperienza di vita, dalle quali alcuni studenti del Liceo artistico “Carlo Dell’Acqua” di Legnano hanno tratto ispirazione per la realizzazione di disegni. Il progetto ha portato ad alcuni soddisfacenti frutti, oltre al benessere e alla soddisfazione degli anziani protagonisti, attraverso la pubblicazione del libro “Un Tesoro di Nonno” (edito da Erikson Live). Il tutto si è concluso con la festa “Un brindisi per i nonni”, aperta a tutta la cittadinanza e che ha riscosso una grande partecipazione.
Le attività di “Un tesoro di nonno” sono state realizzate, inoltre, grazie alla partecipazione della stagista Dott.ssa Debora Fregoni (Scienze del Servizio Sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), che ha permesso di dar voce alla memoria degli anziani e di sostenere il loro poter essere una risorsa di storia, di memoria, di cultura e di relazione, per tutti noi.

La parola di Norberto Bobbio: un principio tutto da condividere

Questo stralcio è tratto da De Senectute, edito da Einaudi, a Torino, nel 1996; un’opera, quella di Norberto Bobbio, che sa certamente condensare gli aspetti e i caratteri alla base di questo importante progetto portato avanti in RSA Leopardi:

“Il mondo dei vecchi, di tutti i vecchi, è, in modo più o meno intenso, il mondo della memoria. Si dice: alla fine tu sei quello che hai pensato, amato, compiuto. Aggiungerei: tu sei quello che ricordi. Sono una tua ricchezza, oltre gli affetti che hai alimentato, i pensieri che hai pensato, le azioni che hai compiuto, i ricordi che hai conservato e non hai lasciato cancellare, e di cui tu sei rimasto il solo custode. Che ti sia permesso di vivere sino a che i ricordi non ti abbandonino e tu possa a tua volta abbandonarti a loro…. Il rimembrare è un’attività mentale che spesso non eserciti perché è faticosa o imbarazzante. Ma è un’attività salutare. Nella rimembranza ritrovi te stesso, la tua identità, nonostante i molti anni trascorsi, le mille vicende vissute[…].”.

Come non essere d’accordo?

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